Sono a casa.
Ho appena finito i compiti; sdraiata sul divano sto sfogliando un vecchio libro di favole, mi soffermo a guardare l’immagine di un bosco su una alta montagna innevata.
Mi ricorda quando tanto tempo fa ero andata in un bosco tutto innevato.
Là c’erano scoiattoli, tanti alberi di ogni tipo, qualche ciuffetto di erba da cui sole le sue verdi punte sbucavano fuori dall’alta neve, un buio abbastanza cupo da cui solo in qualche fessura tra il bosco entrava un po’ di luce, passeri, corvi e cornacchie, bianchi e candidi colombi, una vecchia casetta in legno abbandonata in mezzo alle scure foglie di un cipresso molto grosso.
C’erano tanti rumori come il cinguettio degli uccelli, il canto delle cicale che dagli alberi mi guardavano ma io non vedevo, lo squittire degli scoiattoli, il ronfare dei gatti selvatici mentre di accoccolavano sui tronchi degli alberi, il correre dei caprioli e dei cervi, il verso dei volpini mentre giocavano davanti alle loro tane, il guaire di grossi cani buoni, lo sbattere delle foglie con il vento, i fischi del vento di quando passava nelle cavità degli alberi tutti beccati dai pettirossi.
Insomma un bosco come incantato.
– Sveva, cosa stai facendo?- La voce della mamma mi riporta alla realtà.
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